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Nemo's Tales - Le storie dei lettori -

Raccogliamo in questa pagine le Storie che riceviamo dalle persone che ci scrivono, e che hanno espresso il loro consenso alla pubblicazione, tutti i nomi verranno cancellati e sostituiti con lettere dell'alfabeto che non hanno alcune attinenza neppure con le iniziali dei nomi delle persone reali che però, non lo dimenticate, reali restano: non sta a noi giudicare, entrare nel merito delle vicende, ma rendere testimonianza, del tempo e del dolore che recano: non tutte le storie hanno una conclusione e non tutte le conclusioni sono felici: spesso si tratterà di uno scorcio su qualcosa che sta accadendo adesso, altre volte si tratterà di vicende passate, mai di invenzioni. Ciò che chiediamo ai nostri contatti è di raccontarci come va a finire la loro storia....a voi il diritto di commentarle ed il dovere di riflettere. Parla pure, Nemo ti ascolta...



Luogo: Riccione

Ass. Sociale: Agente Orange


Quando: 2010


Questa storia inizia nel 2010 quando un bel giorno una bambina arriva a scuola con un livido, la maestra lo vede e preoccupata lo segnala non ai genitori, non al dirigente, ma al servizio sociale. In men che non si dica arriva l'Agente Orange che "salva" la bambina, portandola al sicuro in una struttura protetta in quanto, anche senza provvedimento dell'autorità competente, tornare a casa per quella bambina, avrebbe costituito un rischio. La cosa strana è che a casa, nella stessa casa in cui la bambina avrebbe corso dei rischi a tornare, quella bambina ha una sorella che però rimane li, e come è possibile, direte voi che il luogo pericoloso per l'una non lo sia anche per l'altra? In effetti l'Agente Orange si adopera per "salvare" anche la sorella ma nel frattempo interviene il Tribunale dei Minori che chiede dei chiarimenti all'Agente Orange circa la mancanza di relazioni che motivassero l'allontanamento da parte del Servizio Sociale in quanto, malgrado fossero passati alcuni mesi da quello, il Servizio Sociale non ne aveva fatta pervenire alcuna al Tribunale dei Minori, come invece è necessario. La bambina nel frattempo, negli incontri organizzati con la sua famiglia, esprime il desiderio di tornare a casa, appare smagrita e con lividi ben più eviedenti di quelli che ne avevano determinato l'allontamento. A breve la bambina potrà iniziare ad incontrare liberamente la sua famiglia anche se la vicenda è tuttora in corso e lungi dall'essere conclusa.


A noi viene da domandarci, ma era propio necessario l'allontamento?

....alcuni mesi dopo....(Agosto 2010)la stessa domanda se la pone il Tribunale dei Minori di Bologna il quale, dopo non avere ricevuto nessuna relazione dall'Agente Orange che giustifichi l'intervento, deve rilevare che questo era stato eseguito di nascosto, contro il parere del preside dell'istituto scolastico e che nessuna ragione era emersa ad avvalorare l'allontamento della bambina, nel periodo di permanenza presso la struttura nè a tantomeno a rendere suggeribile lo stesso trattamento per la sorella che nel frattempo continuava, tra comprensibili timori, a vivere in famiglia. Di più, l'agente orange aveva deliberatamente ignorato l'ordine del tribunale che disponeva incontri liberi tra i genitori e la bambina....perchè?... Se lo chiede anche il Tribunale dei Minori che oltra ad una sonora ramanzina per l'Agente Orange dispone una CTU atta a verificare se la bambina o i di lei famigliari, sorella in primis, abbiano subito traumi da questo ingiusto allontamento. La storia non è ancora finita, ciò che conta è che la bambina è tornata nella casa da cui non avrebbe dovuto mai essere allontanta e che qualcuno stia indagando sul perchè invece si pavantasse l'allontanamento anche della sorella e, addirittura la adottabilità per entrambe...è difficile che in terra di Romagna, dove non succede nulla di troppo grave che non si possa mettere a posto davanti ad una piadina e due bicchieri di sangiovese, questo caso che ha i connotati di una seconda Basiglio, possa espoldere: che ci sia molto più di "qualcosa che non vada" nel sistema tutela minori è altrettanto evidente e allora? allora Nemo è di vedetta!

Agosto 2010...L'AGENTE ORANGE è ancora in carico al caso, e recentemente si è presentata a casa delle bimbe per una visita domicliare...ci sono tutti gli ingredienti per fare la frittata perfetta o per fare.... l'insabbiata perfetta...dipende tutto dal fattore "X"...l'Avvocato AZZECCAGARBUGLI che segue la vicenda: to be continued...      




Luogo: Rimini
Ass. Sociale: Agente Orange
Quando: 2008

Questa volta partiamo da più lontano e da una storia che vede la madre di due bambini in difficoltà, perseguitata da un compagno violento, rivolgersi ai Servizi Sociali che proprio perchè al "servizio" della società, non provvedono a collocare madre e bambine in una struttura protetta come anche il progetto Dafne prevederebbe (tanto per citarne uno) ma si limitano ad inviare l'Agente Orange, che risolve il problema allontanando i figli da casa della madre, quasi a dire che la casa famigliare è un luogo troppo pericoloso per crescerci dei figli ma non abbastanza pericoloso da "porre in salvo" anche la madre insieme ai bambini...anche in questo caso l'Agente Orange, la fa da padrona decidendo chi salvare e chi no mentre intanto la madre passa da un commissariato ad un ospedale in cerca di quella tutela che in Italia sembra intervenire solo dopo che è successo qualcosa, con buona pace di tutti gli amici e le amiche dello STALKING o 612 bis...anche in questo caso assistiamo ad una strana sequenza di eventi per cui le relazioni che l'Agente Orange invia al Tribunale dei Minori non vengono mostrate alla madre (ma come, non si tratta di documenti pubblici che la pubblica amministrazione ex legge 241/90 dovrebe rendere disponibili a tutti i soggetti interessati, primo tra tutti, in questo caso, la madre????). Addirittura si dice cha la madre abbia avvallato la scelta di allontamento dei figli da casa, quando alla madre non risulta di avere mai perorato questa soluzione nè tantomeno di averla approvata. Infine i bambini vengono affidati, senza il consenso della madre, che per inciso, non è stata sospesa dalla patria potestà, ad una operatrice della struttura protetta stessa....e come fa la madre a spiegare ai figli che le chiedono se non vuole loro più bene o se non li vuole più a casa, che non dipende da lei il fatto che si trovino li?

Siamo sicuri che era questa la soluzione, e se tutto è stato fatto secondo le regole, perchè le relazioni restano chiuse nel cassetto dell'Agente Orange e la madre non può averle?

Agosto 2010...i bambini sono sempre in comunità, la madre riesce a vederli due volte al mese (un miglioramento del 100%...ma ben poca cosa davvero se si pensa al dramma di chi viene strappato dai propri figli per due anni) mentre l'Agente Orange è ufficialmente in vacanza..

Luogo: Riccione
Ass. Sociale: Agente Orange
Quando: 2008

Una nuova avventura dell'indomita Agente Orange: questa volta a raccontarla è il padre di due bambini che non si è fatto spaventare dai soliti ricatti e dall'arroganza del sistema Tutela Minori: la storia sarebbe ben più lunga di quello che riporteremo qui ma in accordo con il protagonista ci focalizzeremo sul modus operandi, tipico (oramai..) della gestione del rapporto Servizio Sociale -Genitore/Suddito. I bambini vivono con il padre, da che dopo la separazione un provvedimento del Tribunale dei Minorenni di Bologna ne disponeva l'allontamento da casa della madre, dopo due anni la situazione inizia a stemperarsi e con molta pazienza e zero aiuto da parte della Tutela Minori, che tramite l'Agente Orange ha cercato in tutti i modi di conservarne il monopolio (divide et impera..) i rapporti tra i genitori lentamente, migliorano. Il padre non riesce a capire certe affermazioni assolutamente negative sul suo conto, contenute nell'ultimo decreto del Tribunale dei Minori ricevuto; sa che ci sono delle relazioni che l'Agente Orange ha inoltrato al medesimo tribunale, ma non riesce a leggerle perchè l'Agente Orange glielo impedisce adducendo la nota sequela di falsità: - "il nostro ufficio legale...non siamo tenuti...non ho usato quel termine...deve essere più elastico...se lei continua così scriverò che...si consulti con il suo legale....".  Questa volta però non funziona e per tutti quelli che si sono spaventati davanti alle minacce più o meno velate del Servizio, questo signore se ne frega: sa di stare lottando per il futuro dei suoi figli, sa di essere nel giusto e tira diritto: cerca di contattare i diretti superiori dell'Agente Orange, li incontra e si rende conto del perchè l'Agente Orange possa comportarsi così ed impunemente: l'autocrazia di questo sistema Tutela Minori, è votata ad ignorare la legge e fare quadrato intorno ai propri adepti, che non vengono mai messi in discussione - altro che il PASTOR AETERNUS ed il dogma dell'infallibilità del papa!! Mettere in discussione l'operato degli "inquisitori" significa minare il sistema e questo non può accadere. Il padre si studia così la legge 241/90 relativa alla TRASPARENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE e scopre che...IL SERVIZIO SOCIALE FA PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, e quindi gli atti che produce sono ATTI PUBBLCI chiede l'aiuto del DIFENSORE CIVICO e denuncia tutta la storia al ORDINE DEI SERVIZI SOCIALI DELL'EMILIA ROMAGNA e scopre che non tutti gli abitanti del COLOSSEO (quello di Rimini sede della AUSL..non l'Anfiteatro Flavio..) sono assetati di sangue umano ma tra loro ci sono anche dei giusti. In meno di un mese riceve l'autorizzazione ad estrarre gli atti che l'Agente Orange non era tenuta a fornirgli...e scopre dai contenuti anche il perchè ella ritenesse di non essere tenuta a fornirglieli: le relazioni sono un ricettacolo di omissioni e falsificazioni scritte da chi desidera che chi legge (guardacaso un Tribunale) si faccia una idea assolutamente negativa del genitore in questione..il tutto fatto con la precipua convinzione che il genitore medesimo non debba avere questi documenti nè quindi possa al riguardo, dare la sua versione dei fatti, come dovrebbe essere in una gestione trasparente.Il genitore in questione ci ringrazia ma è Nemo che ringrazia lui per averci raccontato la sua storia...Nemo vi dirà come andrà a finire.  

Agosto 2010... il bollettino di guerra ci dice che qualche cambiamento sul fronte occidentale c'è stato: con grande disappunto dei suoi diretti superiori gli AGENTI  MUTT and JEFF, il cui Ph passa dal solito 2,9 (aceto) a 1,0 (acido cloridrico),l'AGENTE ORANGE  viene rimossa dall'incarico e sostituita dall' AGENTE CAMILLERI, la quale non ha ancora ceduto completamente al lato oscuro della forza e magari si corre il rischio che provi a fare il lavoro che il Codice Deontologico Dell'Assistente Sociale imporrebbe. Questo è tuttavia un rischio che il Servizio Sociale di Riccione non può correre per cui ella viene affiancata (o per meglio dire, relegata al ruolo di uditore) da una psicologa, l'AGENTE UROBORO la quale deve il suo nome al fatto che a prescindere da ogni oggettività, si inerpica sull'impossibile nel  tentativo di trasformare le relazioni dell'Agente ORANGE in volontà del Tribunale dei Minori e viceversa! Si manifesta qui pienamente il principio di AUTREFERENZIALITA' tanto caro al Servizio Sociale. Ora, senza farla molto lunga l'autoreferenzialità è la caratteristica di  un enunciato che  si riferisce a sè stesso, il che può portare a dei  paradossi come ad esempio quello di Russel (vero per la teoria degli insiemi, che però non vale dentro alla AUSL...) o a quello forse più celebre cosìdetto del mentitore, che asserisce: "questo enunciato è falso". Nel caso dell'AGENTE UROBORO vale questo tentativo: I decreti del Tribunale dei Minori,  si basano sulle relazioni dell'AGENTE ORANGE, se le relazioni dell'AGENTE ORANGE sono false,  noi ci basiamo sul Decreto del Tribunale dei Minori....Da tutto ciò emerge un quadro inquietante in cui direzione AUSL di Rimini e Servizio Sociale di Riccione sono due entità distinte, la prima cerca di definire delle regole di trasparenza e oggettività, la seconda che non rispetta le indicazioni del Tribunale dei Minori, ed anzi, si vanta di determinarne le scelte, non ci pensa neppure a rispettare le indicazioni della Direzione AUSL...il sistema scricchiola, manda preoccupanti segnali di sofferenza, e le segnalazioni da tutta Italia si moltiplicano:  diventa sempre più evidente come non sia, quello della Tutela Minori, un servizio alle persone ma un servizio contro le persone, che teme il confronto e cerca di delegittimare chiunque non gli si sottometta...ma in questa giostra che fine ha fatto l'AGENTE ORANGE? non vi preoccupate, è ancora in giro:  Nemo anche è in giro...stay with us..to be continued!