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lunedì 28 giugno 2010

Avvocato

Dal latino ADVOCATUS a sua volta derivante dal verbo AD VOCARE, nel senso di chiamare a se, chiamare in soccorso....la prudenza è d'obbligo e la persona viene sempre prima del titolo. Le origini di questa professione è tra le più antiche, gia Gaio nella sua opera le "Istitutiones" (168 a.C.) fondamenta del diritto romano, parlava di questa figura. Ai nostri fini è utile sapere che non si può stare davanti al giudice, senza essere rappresentati da un avvocato ma da qui in avanti tutto si complica, diviene fumoso e soprattutto COSTOSO. Non è, intendiamoci, l'aspetto economico quello che in una separazione pesa di più, ci sono in ballo sentimenti, affetti, progetti di vita che non possono essere monetizzati eppure, proprio perchè nel turbinio emotivo, l'impatto economico rischia di venire sottostimato, è utile tenerlo in considerazione.
Il rapporto con l'avvocato viene definito di "intuitus personae" ciò a dire che essenzialmente il rapporto, si fonda sulla fiducia che però a sua volta dovrebbe fondarsi sulla chiarezza e, dato che il comune mortale dall'avvocato ci va di norma, dopo che è insorto un problema, non prima, è giusto che venga messo a conoscienza della realtà con cui dovrà fare i conti e non che il suo fato gli venga rivelato a "puntate" dalla Sibilla Cumana, senza mai arrivare ad una conclusione.
Diciamo subito che in Italia, malgrado la legge 54/2006 sull'affido condiviso qualche miglioria (timida) la stia portando, in oltre il 90% dei casi, i figli vengono affidati alla madre, il padre vede i figli mediamente per il 13% 20% del tempo della loro vita, perde la casa coniugale e paga un mantenimento: tutti le altre ipotesi sono residuali e chi vi dice il contrario mente sapendo di mentire

La durata della separazione varia da consensuale (fino a 4 mesi) e giudiziale (fino a 10 anni) e così variano i costi da € 800,00 a € 3.500,00 per la prima e da € 1.000,00 a € 10.000,00 ed oltre nel secondo caso.

Se si aggiungono i costi del mantenimento e degli alimenti che mediamente in presenza dell'ex coniuge e di "n" figli pesano per € 630,00 mese http://www.papaseparatiliguria.it/?p=65 (senza considerare le c.d. spese straordinarie) il costo diventa addirittura un mutuo decennale da € 70.000,00 e passa alla fine del quale però non resta neppure una casa perchè tra l'altro ad uno dei due genitori, di solito, la casa viene tolta....non sempre tuttavia la parcella dell'avvocato è la parte più costosa della situazione anche perchè esistono almeno tre modalità per ridurne l'incidenza:

- Gratuito Patrocinio: Ogni provincia ha un elenco presso la Camera Forense degli avvocati in grado di fornire il gratuito patrocinio purchè il richiedente dimostri di avere un reddito inferiore ad un certo valore (€ 9.723,00) http://www.avvocati.rimini.it/gratuito_patrocinio/elenco_avvocati.asp


- Patto di quota lite decreto Bersani legge 248/2006 http://www.camera.it/parlam/leggi/06248l.htm


- Assicurazione per la tutela legale e la tutela giudiziaria per le quali non indichiamo alcun link in quanto non dobbiamo pubblicizzarne nessuna in particolare, ma informare che esistono.

Attenzione, non è ancora finita, perchè se la l'affaire separativo, si fa davvero complicato, entrano in campo un altra schiera di professionisti: gli psicologi e due acronimi CTU e CTP rispettivamente Consulente Tecnico di Ufficio e Consulente Tecnico di Parte: la CTU viene nominata dal giudice, le CTP dalle parti. La CTU esprime (o dovrebbe) un parere super partes per "aiutare" il giudice ad esperire il proprio giudizio, le CTP, cascasse il mondo perorano la parte che le paga evidenziando, glissando, stravolgendo a volte le risultanze delle CTU. Il tutto con lo scopo formale di "fare chiarezza" ottenendo spesso il risultato evidente di "fare confusione". I costi in questo caso sono variabili da € 20,00 a € 95,00 l'ora secondo le tabelle dell'ordine degli psicologi per i quali, è utile ricordarlo, la legge Bersani non ha valore..http://www.psy.it/tariffario.html.

Nella confusione generale del momento, e con un buon bagaglio di mermorie televisive addosso, a qualcuno potrebbe anche venire in mente di rivolgersi ad una agenzia investigativa per scoprire o documentare cose assolutamente inutili e irrilevanti ai fini giudiziali ma molto utili all'ego e pertanto, altrettanto costose: il consiglio è di evitare di farlo,in caso avverso, prevedete un ulteriore aggravio di costi variabile da qualche centinaia a diverse migliaia di euro.

In corso d'opera e nelle situazioni più complesse in cui sono presenti in campo molti attori ogniuno - lo ribadirò fino alla nausa - perseguendo un suo scopo, nessuno con in mente e nel cuore quello che solo un genitore può avere del bene dei suoi figli. In corso d'opera - si diceva - può succedere che ci si trovi a dover fare i conti con i Servizi Sociali, e può altresì succedere che si inneschino con questi, situazioni di conflitto che il legale dovrebbe mediare senza mai smettere di perorare la causa del proprio cliente. In alcuni casi, mediare non serve ed è necessario affronatare il problema, anche in giudizio, se del caso. Una cosa che di norma il legale evita di fare, anche a danno del proprio cliente, è quella di affrontare i Servizi Sociali....perché? Il perchè è presto compreso se si considera che per lavoro il legale che si occupa di diritto di famiglia, si trova a dover interagire spesso con queste professionalità che operano in regime di monopolio; entrare in diretto conflitto con esse, anche quando necessario nell'interesse del proprio cliente, pregiudica al legale la possibilità di dialogo in tutte le altre circostanze di lavoro. Questo pregiudica l'interesse del cliente? a volte si, ed è utile tenerne conto. Non tutti gli avvocati ragionano in questi termini, ma siccome l'eventualità sopra esposta è tutt'altro che remota, vale la pena considerarla.

I costi indiretti della pratica separativa, quelli cioè che non possono o non sempre vengono ribaltati direttamente sulle parti, costiuiscono dei costi sociali, dei costi cioè di cui la Società intera si fa carico con il pagamento delle imposte: tra questi rientra, il costo del Tribunale, il costo dell'attività dei Servizi Sociali, se richiesti etc..etc..

Ricapitolando e senza bisogno di fare i calcoli, separarsi costa molto, in termini economici e moltissimo in termini morali psicologici e emotivi: chi paga il prezzo più alto sono sempre e comunque i bambini che al di la delle chiacchere e dei formalismi, assorbono per intero e senza le capacità di mediazione mentale tipiche dell'adulto, tutto il carico di litigiosità che caratterizza la separazione: anche in questo caso, il livello di "dolore" specifico, viene deciso ed erogato più o meno consciamente dai genitori con le loro azioni e con ogni singola parola.

Nessuna morale, tutto cambia, anche l'amore può finire ma il matrimonio, la convivenza ed i figli non sono contratti da risolvere e beni da spartire: qualche etto di pazienza, un grammo di chiarezza e sincerità tra i futuri "ex" per quanto dolorosa essa possa essere, risparmierebbe a tutti sofferenze e rancori infiniti: quando si parla di divorzio inevitabilmente si finisce per parlare di "DIVORZIFICIO" perchè questa è una vera e propria filiera che non conosce crisi: ricordate però che:

- A tutti i professionisti della separazione, avvocati familiaristi, psicologi, assistenti sociali, anche ai migliori, non interessa assolutamente nulla, in termini etici, dei contenuti della vostra esistenza in quanto per loro, voi siete LAVORO.

- Ogni centesimo investito su questa filiera è tolto ai vostri figli e così ogni energia spesa a litigare è tolta irrimediabilmente ai vostri figli ed inquina la loro vita per sempre con il germe più difficile da debellare: quello dell'egoismo.

- In un conflitto legale tra genitori, al di là delle risultanze giudiziali, non esiste mai un vincitore: ci sono soltanto un diverso numero di morti e feriti per parte.

- Non è necessario andare davanti al giudice per separarsi, si può scegliere la strada del dialogo, farlo insieme, con rispetto, con in mente il bene dei propri figli e magari con l'aiuto di un mediatore famigliare : alla fine si va dal giudice per far omologare ciò che si è già deciso con grande risparmio di dolore, tempo e denaro.

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