Nella celeberrima canzone degli Eagles datata 1977, il protagonista viaggia lungo una strada nel deserto, quando data la stanchezza decide di fermarsi per la notte nell'hotel che da il nome alla canzone, un luogo all'apparenza accogliente ma molto particolare, come gli spiegherà poco dopo il portiere, un luogo dal quale " You can check-out any time you like but you can never leave "....Inquietante.... e così il Servizio Sociale quando entra nella tua vita, anche dopo aver concluso il suo percorso, non se ne va, perchè i segni che lascia restano per sempre.....Il Servizio Sociale viene riconosciuto in Italia con la legge 84 del 23.03.1993 che ne istituisce l'Ordine. L'AS può svolgere la propria attività sia privatamente che come dipendente del servizio pubblico, in tutti è due i casi oltre alla formazione specifica costituita da una laurea di primo e/o secondo livello, è necessaria l'iscrizione all'Ordine: l'Ordine degli Assistenti Sociali distingue due albi per ogni regione: Albo A per i possessori di laurea di secondo livello ed Albo B per i possesori di laurea di primo livello. L'Ordine degli Assistenti Sociali è strutturato per regioni ed è sottoposto all'Ordine Nazionale. In Italia nel 2000 si contavano circa 28.866 iscritti all'ordine il 5% dei quali (1.900 unità ca.) in Emilia Romagna, nel 2008 il totale è passato a 35.754 unità (+ 23%) il 5% dei quali, sempre in Emilia Romagna (1.900 unità ca.) - fonte Ordine Nazionale Assistenti Sociali www.cnoas.it -.
In materia di Tutela Minori, il Servizio Sociale interviene direttamente quando richiesto da un famigliare, dalle istiuzioni scolastiche o su richiesta dell'autorità giudiziaria. Il grado di incisività di questo intervento varia a seconda dei casi, dal monitoraggio, all'allontanamento del o dei minori dal luogo di residenza che dovrebbe limitarsi a casi di "estrema gravità e pregiudizio" ed ove non sia possibile collocare i minori presso parenti. Pare che ad oggi in Italia ci siano 32.000 minori in condizione "di estrema gravità e pregiduzio": 32.000 minori allontanati dalle famiglie e collocati presso strutture eterofamigliari con un costo annuo di circa € 72.000,00 a bambino per un totale di € 2.304.000.000,00 ( tanto per dare una dimensione a questa cifra possiamo dire che Il PIL del Togo del 2008 era di € 2.369.800.000,00 ) - fonte Panorama 17.11.2009 - Sequestri di Stato -. Quando agisce su mandato dell'autorità giudiziaria l'A.S. è il braccio operativo del tribunale "i suoi occhi" per così dire - sul campo - e ciò avviene sistematicamente in tutti i casi in cui la famiglia di origine è una famiglia di fatto. Il TdM è stato costituito con il REGIO DECRETO 1404 nel 1934 ed opera in camere consigliari costituite da 4 giudici, 2 togati e 2 onorari, un uomo ed una donna, scelti tra "i benemeriti dell'assistenza sociale". Il TdM da un mandato al Servizio Sociale e di conseguenza ad un A.S., di svolgere della attività specifiche atte a valutare una serie di aspetti della coppia c.d. genitoriale. Questo mandato si esprime con la forma del Decreto Provvisorio che può contenere o no forme di limitazione della potestà genitoriale: al decreto provvisorio, proprio perchè provvisorio, non è possibile fare appello, tuttavia va precisato che il termine "provvisorio" è un puro eufemismo in quanto può restare tale per anni ed anni, mentre il tempo passa, i bambini crescono, i genitori invecchiano ed impazziscono..... Dinnanzi al TdM non esiste contenzioso, non c'è quindi un confronto fra le parti in quanto Il TdM ascolta i genitori di norma, una sola volta e da li in avanti determina le sue decisioni sulla sola base delle relazioni inoltrate dal Servizio Sociale. E' facile comprendere quindi quanto siano delicate queste relazioni e quanto grande sia la "zona grigia" in cui il genitore posto sotto la lente di ingrandimento dal Servizio Sociale, si venga a trovare: il giudice infatti non ha altro elemento di riferimento che queste relazioni che di norma il Servizio Sociale evita di condividere, se non nella forma della restituzione orale, con i diretti interessati, i quali quindi non sanno bene come comportarsi dato che, in primis non sono preparati ad affrontare una condizione simile, secondariamente spesso, non vengono informati, come invece dovrebbe essere per tutti i rapporti con le pubbliche amministrazionidi quelle che sono le procedure ed i loro diritti e che infine, si trovano ad interloquire con un entità che ha, a tutti gli effetti il potere di giudicarli e di togliere loro i figli. Perchè ciò avviene? perchè la "zona grigia" di discrezionalità in una materia talemente delicata, è così ampia? Formalmente non è così perchè l'A.S. non è un giustiziere e risponde, come chiunque, alla legge: il mandato che riceve dal tribunale è un mandato specifico, spesso talmente stringato che non esistono neppure gli spazi per individuare la discrezionalità al suo interno; Lo stesso Ordine degli Assistenti Sociali è consapevole di questo tanto che si è dato un Codice Deontologico http://www.ifsw.org/cm_data/italy_codicedeontologico.pdf"> ed una serie di procedure di controllo interno e di procedimenti disciplinari con tanto di provvedimenti che vanno dal richiamo,alla sospensione fino alla radiazione dall'albo.... E allora, tutto ok? No affatto: non esiste una forma di controllo vero e proprio che non sia quella che può scaturire dalla segnalazione di un utente, lo stesso utente che qualche minuto fa vi ho detto che si trova sotto la lente di ingrandimento, insieme ai suoi affetti più cari...l'A.S. non viene "valutato" lungo la sua carriera come avviene per categorie professionali che maneggiano materiali ben più insensibili della vita di un bambino.... che qualcosa non vada l'hanno percepito gli stessi A.S. e se andate a vedere sul sito http://www.assistentisociali.org troverete un link alla pagina denominata TUTELA DELL'IMMAGINE PUBBLICA DELL'ASSISTENTE SOCIALE http://www.assistentisociali.org/petizione/ in quanto, recita la pagina "Provato mai a chiedere a qualcuno che non conosce il nostro lavoro di descrivere il ruolo dell'assistente sociale? Nel migliore dei casi vi si risponderà che è quella figura che porta via i bambini quando i genitori litigano.".. Chi ha studiato un pò di storia ricorderà che la Germania Nazista promuoveva con un apparato pubbliciatario immane l'immagine delle SS, sorridenti ed attorniate di bambini, ma ricorderà anche che c'era la guerra che è la madre il padre ed il figlio di ogni mistificazione! Nessuno ricorda un sito delle forze dell'ordine che promuova la loro immagine pubblica, eppure ci sono appartenenti alle forze dell'ordine che si sono macchiati di delitti efferati; nessuno ricorda una campagna di promozione dell'immagine pubblica del medico, eppure ci sono medici che ne hanno fatte di tutti i colori: dall'operare il paziente sano al rimbalzare quello malato da un ospedale all'altro fino a che non arriva la nera signora a porre fine alle sue sofferenze....Mai una volta la c.d. opinione pubblica ha fatto di tutt'erba un fascio: mai una volta si è applicata l'equazione, uno sbaglia = tutti sbagliano. Perchè in ogniuno di questi casi la professione espressa dai citati ruoli è socialmente riconosciuta, giuridicamente codificata e penalmente e civilmente sanzionata in caso di dolo. Tuttavia....nel caso del Servizio Sociale non è così e allora è importante che ogniuno sappia che cosa succede dentro alla AUSL nell'area Tutela Minori per rendersi conto quanto più possibile della stridente dicotomia esistente tra la delicatezza della materia, la scarsa trasparenza del percorso valutativo e la totale inesistenza del confronto fra le parti, tipico del giudizio, perchè pensino bene a ciò che può accadere quando il Servizio Sociale fa il suo ingresso in scena. E' inquietante come l'intera esistenza di una persona, la sua cultura, i suoi valori, la sua storia, le sue scelte, divengano una paginetta di carta stampata e su quella qualcuno che non conosce una virgola di tutto quanto il resto, debba decidere in merito alle vite che a quella paginetta sono legate. Lo dirò una volta soltanto: qui nessuno processa il Servizio Sociale, o attua cacce alle streghe, non c'è spazio per la polemica e non è la polmica che cerchiamo ma la ricerca di chiarezza di ruoli e percorsi, il rispetto delle persone e la correttezza delle scelte: un sistema che funziona non si nasconde dentro un archivio non procede per impressioni ma si basa su regole codificate e verificabili, non teme il confronto ed impiega elementi oggettivi nella sua azione. Non esiste un potere privo di controllo e più è grande il potere, più affinato deve essere lo strumento di controllo che ad esso si applica, quando non è così, la forma di governo si chiama dittatura, non democrazia. Nemo è in ascolto.
In materia di Tutela Minori, il Servizio Sociale interviene direttamente quando richiesto da un famigliare, dalle istiuzioni scolastiche o su richiesta dell'autorità giudiziaria. Il grado di incisività di questo intervento varia a seconda dei casi, dal monitoraggio, all'allontanamento del o dei minori dal luogo di residenza che dovrebbe limitarsi a casi di "estrema gravità e pregiudizio" ed ove non sia possibile collocare i minori presso parenti. Pare che ad oggi in Italia ci siano 32.000 minori in condizione "di estrema gravità e pregiduzio": 32.000 minori allontanati dalle famiglie e collocati presso strutture eterofamigliari con un costo annuo di circa € 72.000,00 a bambino per un totale di € 2.304.000.000,00 ( tanto per dare una dimensione a questa cifra possiamo dire che Il PIL del Togo del 2008 era di € 2.369.800.000,00 ) - fonte Panorama 17.11.2009 - Sequestri di Stato -. Quando agisce su mandato dell'autorità giudiziaria l'A.S. è il braccio operativo del tribunale "i suoi occhi" per così dire - sul campo - e ciò avviene sistematicamente in tutti i casi in cui la famiglia di origine è una famiglia di fatto. Il TdM è stato costituito con il REGIO DECRETO 1404 nel 1934 ed opera in camere consigliari costituite da 4 giudici, 2 togati e 2 onorari, un uomo ed una donna, scelti tra "i benemeriti dell'assistenza sociale". Il TdM da un mandato al Servizio Sociale e di conseguenza ad un A.S., di svolgere della attività specifiche atte a valutare una serie di aspetti della coppia c.d. genitoriale. Questo mandato si esprime con la forma del Decreto Provvisorio che può contenere o no forme di limitazione della potestà genitoriale: al decreto provvisorio, proprio perchè provvisorio, non è possibile fare appello, tuttavia va precisato che il termine "provvisorio" è un puro eufemismo in quanto può restare tale per anni ed anni, mentre il tempo passa, i bambini crescono, i genitori invecchiano ed impazziscono..... Dinnanzi al TdM non esiste contenzioso, non c'è quindi un confronto fra le parti in quanto Il TdM ascolta i genitori di norma, una sola volta e da li in avanti determina le sue decisioni sulla sola base delle relazioni inoltrate dal Servizio Sociale. E' facile comprendere quindi quanto siano delicate queste relazioni e quanto grande sia la "zona grigia" in cui il genitore posto sotto la lente di ingrandimento dal Servizio Sociale, si venga a trovare: il giudice infatti non ha altro elemento di riferimento che queste relazioni che di norma il Servizio Sociale evita di condividere, se non nella forma della restituzione orale, con i diretti interessati, i quali quindi non sanno bene come comportarsi dato che, in primis non sono preparati ad affrontare una condizione simile, secondariamente spesso, non vengono informati, come invece dovrebbe essere per tutti i rapporti con le pubbliche amministrazionidi quelle che sono le procedure ed i loro diritti e che infine, si trovano ad interloquire con un entità che ha, a tutti gli effetti il potere di giudicarli e di togliere loro i figli. Perchè ciò avviene? perchè la "zona grigia" di discrezionalità in una materia talemente delicata, è così ampia? Formalmente non è così perchè l'A.S. non è un giustiziere e risponde, come chiunque, alla legge: il mandato che riceve dal tribunale è un mandato specifico, spesso talmente stringato che non esistono neppure gli spazi per individuare la discrezionalità al suo interno; Lo stesso Ordine degli Assistenti Sociali è consapevole di questo tanto che si è dato un Codice Deontologico http://www.ifsw.org/cm_data/italy_codicedeontologico.pdf"> ed una serie di procedure di controllo interno e di procedimenti disciplinari con tanto di provvedimenti che vanno dal richiamo,alla sospensione fino alla radiazione dall'albo.... E allora, tutto ok? No affatto: non esiste una forma di controllo vero e proprio che non sia quella che può scaturire dalla segnalazione di un utente, lo stesso utente che qualche minuto fa vi ho detto che si trova sotto la lente di ingrandimento, insieme ai suoi affetti più cari...l'A.S. non viene "valutato" lungo la sua carriera come avviene per categorie professionali che maneggiano materiali ben più insensibili della vita di un bambino.... che qualcosa non vada l'hanno percepito gli stessi A.S. e se andate a vedere sul sito http://www.assistentisociali.org troverete un link alla pagina denominata TUTELA DELL'IMMAGINE PUBBLICA DELL'ASSISTENTE SOCIALE http://www.assistentisociali.org/petizione/ in quanto, recita la pagina "Provato mai a chiedere a qualcuno che non conosce il nostro lavoro di descrivere il ruolo dell'assistente sociale? Nel migliore dei casi vi si risponderà che è quella figura che porta via i bambini quando i genitori litigano.".. Chi ha studiato un pò di storia ricorderà che la Germania Nazista promuoveva con un apparato pubbliciatario immane l'immagine delle SS, sorridenti ed attorniate di bambini, ma ricorderà anche che c'era la guerra che è la madre il padre ed il figlio di ogni mistificazione! Nessuno ricorda un sito delle forze dell'ordine che promuova la loro immagine pubblica, eppure ci sono appartenenti alle forze dell'ordine che si sono macchiati di delitti efferati; nessuno ricorda una campagna di promozione dell'immagine pubblica del medico, eppure ci sono medici che ne hanno fatte di tutti i colori: dall'operare il paziente sano al rimbalzare quello malato da un ospedale all'altro fino a che non arriva la nera signora a porre fine alle sue sofferenze....Mai una volta la c.d. opinione pubblica ha fatto di tutt'erba un fascio: mai una volta si è applicata l'equazione, uno sbaglia = tutti sbagliano. Perchè in ogniuno di questi casi la professione espressa dai citati ruoli è socialmente riconosciuta, giuridicamente codificata e penalmente e civilmente sanzionata in caso di dolo. Tuttavia....nel caso del Servizio Sociale non è così e allora è importante che ogniuno sappia che cosa succede dentro alla AUSL nell'area Tutela Minori per rendersi conto quanto più possibile della stridente dicotomia esistente tra la delicatezza della materia, la scarsa trasparenza del percorso valutativo e la totale inesistenza del confronto fra le parti, tipico del giudizio, perchè pensino bene a ciò che può accadere quando il Servizio Sociale fa il suo ingresso in scena. E' inquietante come l'intera esistenza di una persona, la sua cultura, i suoi valori, la sua storia, le sue scelte, divengano una paginetta di carta stampata e su quella qualcuno che non conosce una virgola di tutto quanto il resto, debba decidere in merito alle vite che a quella paginetta sono legate. Lo dirò una volta soltanto: qui nessuno processa il Servizio Sociale, o attua cacce alle streghe, non c'è spazio per la polemica e non è la polmica che cerchiamo ma la ricerca di chiarezza di ruoli e percorsi, il rispetto delle persone e la correttezza delle scelte: un sistema che funziona non si nasconde dentro un archivio non procede per impressioni ma si basa su regole codificate e verificabili, non teme il confronto ed impiega elementi oggettivi nella sua azione. Non esiste un potere privo di controllo e più è grande il potere, più affinato deve essere lo strumento di controllo che ad esso si applica, quando non è così, la forma di governo si chiama dittatura, non democrazia. Nemo è in ascolto.
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